Mi opero

L’11 novembre 2022,

San Martino (sottolinea il prof. Lissoni),

mi opero, di nuovo, dopo quella di febbraio 2021.

Ebbene sì, sovvenne altra idea, a tempo debito.

Mal di testa al risveglio, mal di testa che va e viene (anche indipendentemente dalle pratiche), rallentamento generale, le cause presunte e che non fanno sperare in altri /nuovi miglioramenti.

Provo a prenderla come una sfida, ho tempo per farlo e predispormi a.

Ho sentito un flusso che spingeva in una direzione. Ho chiamato il mio oncologo di Padova, mi ha chiesto di sentire il Neurochirurgo di Ancona, che mi ha dato subito appuntamento.

Ha osservato referto dell’ultima RM e dice ‘il male sta galoppando’, mi ha dato tutti gli elementi per decidere (non senza sue opinioni personali!) e strappato un ‘va bene’, tirato un sospiro di sollievo (lui, che tanto è di là dai ferri, io non proprio)…in realtà c’ho messo ancora un pò di giorni per decidere (fino ai tempi del primo contatto per visita con anestesista non avevo ancora deciso) e l’altro ieri al contatto nuovo per la comunicazione della data dell’operazione “c’ero” …

(anche se subito subito la tipa che mi ha chiamato è riuscita a farmi stizzire dicendo che avevo già fatto una visita con anestesista per la prima operazione, al che le ho dovuto spiegare che no, che sono arrivata mezza in coma! E lì si è subito ripresa, ma neanche tanto, con argomenti relativi al fatto che ‘siamo in tanti’ e mi adatterò se ci sarà un pò da aspettare).

Ho (tutto questo) tempo per ri-configurare l’operazione come parte della mia cura, per tornare a pulire (un po’) la cavità cranica da questa bolla che cresce e che comprime il resto del cervello.

Ho deciso (insieme) a tutti gli alberi incontrati questa estate (e quest’autunno), tutti i cieli, le nuvole, i colori, le onde e il mare calmo, gli uccelli e i loro versi. Quello in foto ne è solo il massimo rappresentante.

Ho deciso (insieme, ascoltandole nel ‘sottile’) a tutte le persone che mi amano e che io amo.

“La fiducia in sé del guerriero non è la fiducia in sé dell’uomo comune. L’uomo comune cerca certezza negli occhi di chi ha di fronte, e chiama questo fiducia in sé. Il guerriero cerca d’essere senza macchia e chiama questo umiltà. L’uomo comune è agganciato ai suoi compagni, mentre il guerriero è agganciato unicamente a se stesso. Forse state inseguendo l’arcobaleno. Siete alla ricerca della fiducia in sé dell’uomo comune, mentre dovete cercare l’umiltà del guerriero. La differenza tra le due è molto importante. La fiducia in sé implica qualcosa per certo; l’umiltà implica d’essere senza macchia nelle proprie azioni e nel proprio sentire”.

(Carlos Castaneda, L’isola del Tonal, Pag. 33)